Nel marasma di questi ultimi 3 anni si sta inserendo, a mio umilissimo ed inutile parere, un meccanismo estremamente pericoloso.

L’alternativa alla scuola di sistema non può e non deve essere la privatizzazione della scuola, così come per la sanità non può e non deve essere il ricorso al privato. Ed ancora parlando di questioni di spessore morale, l’alternativa al sistema non è e non deve essere il retrocedere verso una scala valoriale del passato.

Nel pacchetto dissenso non è compresa la privatizzazione dei servizi, la difesa antiabortista, il recupero di comunità religiose ottocentesche… l’alternativa non è quello che potremmo definire Trumpismo (anche se la definizione è inadeguata).

Esiste una strada evolutiva, spirituale, alternativa che guarda alla crescita spirituale e non alla conservazione, che parla d’un divenire altro e migliore, d’un rapporto diverso e non connotato da una verità assoluta immanente, ma piuttosto che cerchi l”espansione del concetto stesso di verità.

È umiliante pensare che alcuni filosofi oggi si trovino a difendere la pancetta dall’assalto ideologico di quella di alghe… o peggio la carne vera da quella sintetica. Cancellando, con un solo gesto sommario e superficiale, tutta l’evoluzione etica del veganismo

Non già perchè non si debba aprire una discussione, anche vivace, su queste tematiche, ma perchè la difesa dei valori tradizionali finisce con il divenire un comportamento conservativo. La tendenza a girare la testa verso il passato è presente ormai ad ogni livello.

È complesso oggi definire il fronte dell’evoluzione, la tendenza è al “Si stava meglio quando si stava peggio” e l’evoluzione appare bloccata da strutture di paura, più o meno artificiose e giustificate.

Sempre più appare evidente che la risposta alla carenza morale e valoriale non possa essere la sua totale assenza o peggio il ritorno a riferimenti del passato.

Il ruolo dei libertari, oggi, è proprio questo. Quello di dare prospettiva, di rischiare nei comportamenti, di provare strade diverse dal solito… osare ed anche rischiare, perchè la tendenza umana al linciaggio di quel che non si comprende è sempre viva.

Il rischio del ritorno al passato è presente, serpeggia in quella che definiamo area del dissenso, negarlo è stupido, non accorgersene pericolosissimo. In fondo, in cima alla pisamide andrebbe benissimo anche così, l’èlite non è un monolite compatto, un ritorno alle fasi pre-rivoluzionarie a molti elitari piace moltissimo.